La Fondazione Carispaq ha presentato la ristampa anastatica della Reggia Marsicana

Un ottimo successo di pubblico ha caratterizzato la presentazione ieri pomeriggio ad Avezzano presso Palazzo Torlonia ad Avezzano della ristampa anastatica della Reggia Marsicana a cura della Fondazione Carispaq. Un’opera monumentale ma soprattutto visionaria e insieme scientifica scritta dallo storico abruzzese originario di Celano Pietro Antonio Corsignani e data alle stampe quasi tre secoli fa nel 1738 a Napoli per i tipi Il Parrino. La ristampa presentata è stata invece curata da Erminio Cavalli. La Fondazione Carispaq con la pubblicazione della copia anastatica della Reggia Marsicana di Pietro Antonio Corsignanidichiara il Presidente Marco Fanfani – rinnova il suo impegno per la riscoperta e ricostruzione di una memoria storica che rischia di andare dispersa se non addirittura dimenticata. Un impegno che ha preso il via alcuni anni fa con il progetto editoriale Tesori Tipografici Aquilani nell’ambito del quale nel 2013 la Fondazione pubblicò sempre in copia anastatica l’ Historiae Marsorum di Muzio Febonio. In una ideale continuità  di azione si propone adesso questa nuova opera che è altresì la riscoperta di un autore non meno noto del Febonio e del suo lavoro più importante; un libro che è non soltanto un utile strumento per la consultazione e per la ricerca ma anche un sottile prezioso e fragile incontro tra cronaca e leggenda.

 

La Reggia Marsicana è un’impresa che Corsignani intraprende nel XVI e che oggi rappresenta una delle avventure storiografiche più profetiche e avvincenti delle antiche vicende del popolo dei Marsi. Una fonte storiografica complessa e preziosa che l’abilità  del raffinato studioso e uomo di fede riesce a costruire con sguardo critico e severo ” spiega Erminio Cavalli curatore della copia anastatica –  per raccontarci e non semplicemente descriverci le vicende storiche e religiose della sua città  natale. Quello che doveva essere un semplice compendio alla già  nota Historiae Marsorum del conterraneo Muzio Febonio acquista col tempo il carattere di una rinnovata esperienza linguistica. Osteggiato da non pochi storici e letterati del suo tempo per l’eccessivo accanimento con cui l’autore di Reggia Marsicana sceglie di prediligere fatti e vicende del suo popolo di Celano l’autore sarà  in realtà  poco accolto dalla critica a venire (non solo del suo tempo) per una eccessiva arbitrarietà  storiografica con cui alcune vicende saranno da lui descritte senza concreti riscontri documentali. Eppure questo zelo di alcuni storici di confutare e spesso smentire le sue Ëœtesi’ ” continua Cavalli – nascerà  da un curioso fraintendimento: mentre Pietro Antonio Corsignani descriveva vicende del suo tempo in realtà  le stava raccontando e reinterpretando con altre finalità  con una qualità  ed esperienza espressiva tipica del moderno scrittore di romanzi non già  del semplice storico accademico. In bilico tra scienza e coscienza tra cronaca e soprattutto letteratura l’enciclopedica opera dell’autore abruzzese finalmente oggi tornata alla luce in ristampa anastatica grazie alla Fondazione Carispaq sarà  certamente riscoperta e goduta non solo come viva testimonianza storica ma come straordinario esempio di sperimentazione linguistica; il suo alto e raffinato Ëœvolgare’ la sua eccentrica inventiva autoriale il gusto per una narrazione moderna e appassionante saranno di qui a venire sperabilmente le sue migliori e più autentiche ambizioni

Un letterato dunque fra i più rappresentativi della cultura marsicana a cavallo del settecento Pietro Antonio Corsignani sebbene tanto esiguo e raro è il materiale di cui oggi si dispone per studiare e capire la sua opera di letterato e poeta. Non di meno la stessa ricerca ha portato ” aggiunge lo scrittore Sergio Iacoboni – ad identificare quello che resta vivo del Corsignani cioè di una sua visione della storia riunita in uno stile particolare e distintivo per toni e contenuti quasi volto a cogliere un’esigenza dell’anima dove il confine con la verità  talvolta sfuma nella passione di chi come il Corsignani vede la propria dimensione  spirituale riannodata alle tante comunità  della sua Reggia Marsicana fatta di chiese santi miracoli e leggende ed ancora di antichi conti e le tante castella fiumi e laghi ma soprattutto di uomini e donne epigoni nel loro insieme di una sacralità  popolare irrinunciabile.  

Con l’occasione della presentazione sono state esposte al pubblico delle vere chicche riguardanti l’attività  del Corsignani. La prima è un inedito manoscritto del nostro risalente al 1710 riguardante il De Viris illustribus Marsorum  scoperto nella biblioteca degli eredi del Corsignani da Sergio Iacoboni che ha spiegato come questo documento sia una vera rarità  perchà© presenta le correzioni le aggiunte ed altre note di pugno dello storico celanese mai date alle stampe; insieme al manoscritto sono state  esposti la Croce ed i Sigilli Vescovili di Pietro Antonio Corsignani e l’originale della Reggia Marsicana di Proprietà  dell’ Archivio Biblioteca Enea Merolli di Avezzano.