Tempo, spazio e architetture. Avezzano, cento anni o poco più

E’ sostenuto dalla Fondazione Carispaq il volume Tempo, spazio e architetture. Avezzano, cento anni o poco più di Simonetta Ciranna e Patrizia Montuori, EditorialeArtemide, Roma 2015, realizzato con il sostegno della Fondazione Carispaq. Ad aprire i lavori Marco Fanfani Presidente della Fondazione Carispaq, a seguire Giovanni Di Pangrazio Sindaco di Avezzano, Maria Giulia Picchione  Soprintendente SBEAP Abruzzo, Paola Inverardi Rettrice Università degli Studi dell’Aquila, Sergio Rotondi Professore di Composizione Architettonica dell’ateneo aquilano. Gli interventi sono stati invece di  Giovanni Carbonara Professore Emerito di Restauro Architettonico all’Università la Sapienza di Romae Raffaele Giannantonio Professore di Storia dell’Architettura all’Università di Chieti-Pescara. Ha concluso l’incontro Giuseppe di Pangrazio Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo.

Il volume Tempo, spazio e architetture. Avezzano, cento anni o poco più è strutturato in tre capitoli. I primi due restituiscono il processo di trasformazione della città, dall’abbattimento delle mura alla definitiva cancellazione del nucleo antico e alla costruzione della nuova Avezzano. In particolare il primo capitolo (a cura di Simonetta Ciranna) espone il susseguirsi di decisioni e interventi che avviarono la metamorfosi della città già a metà Ottocento, secondo modelli di pianificazione urbana ed edilizia che sottintendevano sia i grandi piani urbanistici ottocenteschi, sia i limitati interventi nei piccoli e medi centri italiani. Sulla ricostruzione e in particolare sulla nuova Avezzano si concentra il secondo capitolo (a cura di Patrizia Montuori). Una città dove ville, villini e palazzine vengono a occupare la scacchiera tracciata dall’ingegnere Sebastiano Bultrini nel 1916: una città asismica tagliata da tracciati di matrice ottocentesca in cui si riflette, anche, il modello della città giardino discussa in quegli anni in sede nazionale e internazionale.

Il terzo capitolo (Ciranna-Montuori) chiude il volume con 47 schede selezione dei principali complessi edilizi e spazi urbani sorti, in maggioranza, dalla ricostruzione post 1915: una lente d’ingrandimento, ricca di documenti inediti, sul patrimonio architettonico in particolare residenziale. Schede i cui testi in italiano e inglese intendono consentire – anche attraverso la lettura interattiva riprodotta nell’allegato dvd – una più ampia conoscenza di una città di rifondazione: né un “non luogo”, né una “città generica”, solo una città da riscoprire.


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