La Fondazione Carispaq presenta i primi due volumi di “Monumenta Civitatis Aquilae”

E’ la nuova iniziativa editoriale dedicata alla storia dell’Aquila, Monumenta  Civitatis Aquilae, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila.

i primi due volumi sono: Liber reformatuinum 1467-69 a cura di Maria Rita Berardi che, per la prima volta, pubblica il registro dei verbali (il più antico tra quelli pervenuti) dei Consigli Comunali dell’Aquila tenuti dal 5 aprile 1467 al 30 dicembre 1469. Si tratta, quindi, di una memoria scritta della vita politica e sociale della città, che è matrice di produzioni legislative, dei rapporti tra potere centrale e università aquilana, ma anche delle diverse componenti del tessuto cittadino dell’epoca e delle relazioni tra la città dominante e le comunità locali.

Il secondo volume presentato è l’ Istoria Sacra delle cose più notabili della città dell’Aquila di Giovan Giuseppe Alferi (risalente alle fine del ‘500) a cura di Gianluigi Simone anche questo come prima edizione a stampa. L’opera, come si legge nel proemio dell’autore, intende illustrare “le bellezze delle chiese, l’indulgenze che godono, i corpi de santi et de beati con un numero infinito de reliquie che vi sono … le pitture et opre di scultura degne di grandissima meraviglia uscite dalle mani de più famosi maestri che habbi hauto l’Italia” (c.3r). Oltre cinquecento anni dopo la sua stesura si può, quindi rileggere un testo di grande interesse per la conoscenza degli edifici sacri aquilani intorno all’ultimo decennio del XVI secolo: oltre cento anni prima dei radicali mutamenti posti dal terremoto del 1703 alle vicende conservative del patrimonio architettonico e artistico cittadino.“Con la collana Monumenta Civitatis Aquilae- spiega Carlo de Matteis curatore del progetto – si intende dar vita ad un ambizioso progetto editoriale, di valore culturale e civile a un tempo, volto alla pubblicazione dei testi letterari, storiografici e documentari aquilani dalla fondazione della città fino al XVIII secolo. Si tratta di un corpus imponente di testimonianze che ben poche città italiane possono vantare, note solo agli addetti ai lavori e talora inedite, in questa sede ripubblicate, o pubblicate per la prima volta, a cura di specialisti, ad un ritmo di due volumi l’anno, per un più vasto pubblico di lettori e di appassionati grazie al contributo della Fondazione Carispaq che si è fatta carico dell’iniziativa da me proposta. I primi due volumi riguardano opere edite per la prima volta: L’Istoria sacra delle cose più notabili della città dell’Aquila di G. G. Alferi (da un codice della Biblioteca Vaticana), un panorama dell’architettura religiosa aquilana alla fine del Cinquecento e il Liber reformationum 1467-69, (dall’Archivio di Stato dell’Aquila), il più antico verbale conservato delle sedute della Camera aquilana”.


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